Romania, un paese che mi ha rapito il cuore.

MICATUCA è fatta dalle persone e dalle loro storie. A questo giro è Lidia Baldini (abbonata di MICATUCA) a mandarci il resoconto di un suo viaggio in Romania con sua figlia. >>> Mandateci i racconti dei vostri viaggi e delle vostre esperienze culinarie a info@micatuca.com, saremo super felici di pubblicarle nel nostro blog e condividerle con tutti!

In Romania ci sono andata per caso, anche per superare i tanti pregiudizi che avevo verso questo paese e i suoi abitanti.
Il 05 settembre 2017, io e mia figlia, siamo partite da Bologna destinazione Bucarest! Appena arrivata notai lo sguardo incuriosito dei rumeni, riuscivo quasi a leggere nei loro occhi la domanda “una donna e una ragazzina di 12 anni, italiane… Che cosa ci facevano in Romania?". Ma io ero contentissima, ero arrivata in un paese così diverso ma anche così vicino a noi.
Il tassista ci portò velocemente all’hotel, guidava come un matto… via via che ci si avvicinava al centro, quello che mi colpì subito fu l’architettura di questa città, in bilico tra il moderno e l’antico, ma con ancora i segni del passato regime… ma una delle cose che mi colpì di più fu che provai subito un senso di sicurezza che nessuna città mi ha poi dato.

Siamo andate subito a mangiare vicino al Parco Herastrau, prima tappa, l’Hard Rock cafe. Dovete sapere che è una nostra tradizione andare in ogni Hard Rock in tutte le città che visitiamo, io sono un’inguaribile rockettara/metallara (e quello di Bucarest a parer mio è il più bello che ho visto).

Dopo aver compiuto questo “rituale" abbiamo cominciato ad esplorare questa magnifica città: chiese ortodosse bellissime, decorate finemente e in maniera ricca, piene di oro e profumate di incenso… bellissime… ma la cosa che mi ha colpito di più sono state le persone, in fila addirittura per pregare… un popolo che ha riscoperto la propria religiosità e la vive in maniera piena.

Dopo tanto visitare, eccoci nel quartiere Lipscani, in pieno centro. un gran profumo in quelle vie piene di storia e di cultura, ma soprattutto eccoci al ristorante !

Cosa prendiamo? Ma una Ciorba naturalmente ! Cos’è la Ciorba? È l’equivalente della nostra zuppa! È fatta in vari modi: per cominciare, una bella CIORBA DE LEGUME che, come dice la parola, è fatta con i legumi e servita in una pagnotta, e poi una CIORBA DE PUI, la zuppa di pollo, cucinata in un modo che ti viene subito voglia di fare il bis..e anche il tris. Un ingrediente che non manca mai nella Ciorba e in tutta la cucina rumena è l’aglio (oltre che la cipolla), ma non da assolutamente fastidio, anzi, l’aglio a parer mio esalta ancora di più tutti gli ingredienti. 

La nostro cena prosegue e come facciamo a non chiederci: Un dolcino? Ma certo ! Per addolcire la bocca niente è meglio delle CLATITE, cioè le crepes rumene… ottime le CLATITE CU DULCEATA, cioè le crêpes con la marmellata oppure le CLATITE CU CIOCOLATA (ovviamente al cioccolato). Ottime…

Ma adesso dobbiamo andare a nanna che Dracula il giorno dopo ci aspetta !

La colazione rumena è varia, comprende sia dolce che salato… si va dalle uova all’affettato, a dei piccoli croissant, ai biscotti… un vero pranzo insomma !

La prima tappa è nella città di Sinaia, in piena Transilvania, dove si trova lo stupendo Castel Peles, o Castelul Peles in Rumeno. Al nostro arrivo, delle carinissime signore rumene in abiti tradizionali ci accolgono offrendoci frutti di bosco. Il castello è stupendo, merita davvero una visita. La seconda tappa è la città di Brasov, che ricorda molto nell’architettura le città tedesche e austriache. Qui a Brasov abbiamo pranzato, naturalmente abbiamo fatto il bis delle CIORBA… CIORBA DE FASOLE, una zuppa piccante con i fagioli e la gustosissima, inimitabile, stratosferica CIORBA DE BURTA, con trippa e panna acida. Vi assicuro che ci ho lasciato cuore, fegato e palato su questa zuppa (ho anche provato a rifarla una volta tornati in Italia, ma in Romania logicamente viene fatta in maniera sublime). 

E finalmente, eccoci a Castelul Bran, il famoso castello di Dracula, immortalato in tutti i film del famoso vampiro! In realtà Vlad lo usò come quartiere generale, il vero castello sarebbe quello di Poienari, purtroppo in rovina. Però l’effetto è bello: per raggiungerlo si sale per una stradina tortuosa ed è facile immaginare di salirla con una carrozza, magari durante un temporale!

Ma Bucarest ci aspetta… dobbiamo tornare per cena! Stasera carne, e quindi i MILITEI, o MICI, che sono delle salsicce di carne macinata con spezie e l’immancabile aglio…una vera delizia! Sono serviti con verdure grigliate e con la senape… e poi un dolcino ci sta bene e quindi largo ai PAPANASI, un dessert fatto con formaggio dolce, panna acida e marmellata. In Romania è impossibile stare a dieta, ma domani sarà l’ultimo giorno…

Dopo un’abbondante colazione torniamo a visitare per l’ultima volta Bucarest, la Parigi dell’est: Plata Unirii, Plata Revolutiei, Plata Universitatii, teatro della Rivoluzione Rumena del 1989, e poi lui… l’immenso Casa Poporului, il palazzo del dittatore Ceausescu, che tanto male ha fatto a questo stupendo popolo, il Palazzo del Parlamento, che sembra essere il secondo edificio più grande al mondo… ma nel tardo pomeriggio abbiamo l’aereo, quindi dobbiamo pranzare. Siamo incuriosite dalla MAMALIGA, un piatto che ricorda molto la nostra polenta, servito con carne o formaggio, preparato secondo la tradizione in una casseruola di ghisa d’alluminio che si chiama Ceaun Bene.

Il nostro viaggio è finito. Ci porteremo in Italia il ricordo di questo paese bello e ospitale e di questi sapori forti e decisi, che ti rimangono impressi nel cuore, oltre che nel palato. A presto Romania, appena quest’incubo chiamato covid-19 sarà finito, tornerò, per visitare le tue belle bellezze artistiche e per gustare i tuoi piatti deliziosi.